Adeguamento liturgico del presbiterio della chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo a Prozzolo di Camponogara, Venezia
La prima bozza di progetto dell’adeguamento liturgico del presbiterio della chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo a Prozzolo di Camponogara, è del luglio 2019.
La relazione descrive il posizionamento degli elementi liturgici sul presbiterio “… altare e ambone sul “tappeto” esistente che riquadra il presbiterio: l’altare al centro e l’ambone sopraelevato di un gradino su uno dei due angoli prossimi all’arco trionfale. La sede su panca lignea esistente verso l’angolo opposto. La custodia eucaristica rimane sull’altare maggiore e così la croce nella posizione attuale. Non vengono modificati né i gradini di accesso al presbiterio, né la pavimentazione del presbiterio”.
Un progetto che, se nelle sue linee principali è rimasto quello originario; è invece mutato nello sviluppo delle forme geometriche degli elementi e dei materiali, maturando, anche grazie al confronto continuo con chi nella Commissione diocesana per l’Arte Sacra si è dimostrato più sensibile al tema.
Perché la necessità di un adeguamento liturgico?
L’adeguamento liturgico delle chiese è parte integrante della riforma liturgica voluta dal concilio ecumenico Vaticano II ed evidenzia il fatto che la chiesa è viva e opera all’interno della società attuale, a diretto contatto e in dialogo con essa. Il termine “adeguamento”, indica ancor meglio di “adattamento”, “aggiornamento” e “ristrutturazione”, il fatto che le chiese sono luoghi creati per la liturgia e, conseguentemente, ad essa sono adeguabili.
Per dare attuazione concreta alla Costituzione Conciliare sono stati emanati diversi documenti che danno disposizioni specifiche. In particolare, per chi volesse approfondire, ricordo la nota pastorale della Commissione episcopale della CEI, L’adeguamento liturgico delle chiese secondo la riforma liturgica.
A seguito delle esigenze di rinnovamento celebrativo seguite alla riforma liturgica voluta dal Concilio Vaticano II, si era provveduto in passato alla riorganizzazione del presbiterio realizzando un nuovo altare ed un nuovo ambone in legno. Il presbiterio appariva con le due eminenzialità di cui sopra e la sede laterale: tutti elementi mobili.
Complessivamente questo adeguamento è stato valutato non rispondente alle attuali necessità e si è così provveduto ad una nuova progettazione.
Lo sviluppo delle prime bozze del progetto ha portato ad un progetto compiuto, trasmesso alla Commissione d’Arte sacra nel dicembre del 2019.
Esaminato il progetto, la Commissione ci invitò ad una fase di sperimentazione del progetto stesso, così come peraltro previsto dalla nota pastorale della Commissione episcopale della CEI già citata, e procedemmo con la realizzazione di un prototipo in legno a grandezza naturale da disporre sul presbiterio. Nel giugno del 2020 il prototipo era pronto.
La realizzazione di un prototipo in legno, cosa rara e non facile da realizzare, consente un livello superiore di approfondimento e quindi di valutazione del progetto. Da questo confronto tra tutte le parti interessate, compreso il Vescovo, sono emerse alcune indicazioni che hanno portato ad una revisione del progetto che nella sostanza prevedeva un altare di dimensioni ridotte rispetto a quelle del prototipo, e la scelta dei marmi ed i colori degli stessi.
Nel novembre del 2020 il progetto rivisto, è stato ripresentato alla Commissione d’Arte Sacra per la valutazione di prassi.
Un progetto di adeguamento liturgico che segue questo iter, seppur raccomandato dalle note della CEI, è cosa rara. E ancor più rara è l’accoglimento e la rielaborazione delle richieste che le parti avanzano, anche per la mancanza di esperienze simili nella nostra diocesi. Fatto sta che questo ultimo progetto ci ha portato a confermare alcune cose e ad abbandonarne altre: si è confermato il posizionamento degli elementi liturgici con un leggero arretramento dell’ambone sul presbiterio e si è rimesso mano all’immagine complessiva degli elementi liturgici con l’utilizzo di marmi chiari. La parte anteriore della cassa altare è stata segnata inoltre da una sorta di paliotto a mosaico, con riquadrata all’interno la croce mosaicata con tessere in giallo siena a richiamo dell’oro.
La mensa è in botticino fiorito levigato sulla parte a vista e leggermente bocciardato sulla tavola piana. La cassa dell’altare è invece in bianco perlino levigato.
Le tessere a mosaico dei paliotti sono di marmi e colori vari che riprendono per tipologia e colore quelli presenti nella chiesa.
Per corrispondenza liturgica, l’ambone è composto degli stessi materiali dell’altare ed è anch’esso segnato da un paliotto mosaicato.
Ho scritto queste note come una sorta di cronologia, perché credo che questo progetto, con chi l’ha seguito, appoggiato e anche criticato, abbia il merito di aver provato a seguire un metodo, basato sul confronto delle competenze e delle sensibilità, nel tentativo di segnare un passo: un pezzo di strada percorso insieme.
Se stai pensando ad un adeguamento liturgico e vuoi approfondire uno dei temi esposti, contattami per una consulenza personalizzata!
Arch. Stefano Bianchi
